Giuseppe De Lucia un maestro della pizza parla ai nostri lettori di Occhio All’Artista Magazine

Giuseppe De Lucia un maestro della pizza parla ai nostri lettori di Occhio All’Artista Magazine. Da alcuni consigli sui giovani che vogliono intraprendere questa professione e ci racconta dell’arte della pizza.

Come e quando inizia la sua passione diventata poi un lavoro? 

Ciao Giuseppe, grazie per questa intervista. Allora, la mia passione è iniziata il giorno che ho smesso di pensare che il mio fosse solo un lavoro che mi servisse a portare lo stipendio a casa. Ho iniziato questo lavoro circa 19 anni fa, ero sommerso da problemi e non solo di natura economica, quindi, dovevo per forza dare una svolta alla mia vita. La passione per l’arte della pizza è nata quando ho capito che attraverso di essa, potevo dimostrare alla gente chi ero, mostrare alcune parti di me, come: la mia creatività, il mio carattere, la mia voglia di fare, il mio stato d’animo, la mia voglia di rivincita. Mi sentivo che con una pizza potevo regalare un sorriso e farmi apprezzare dalla gente. Ma, la passione è poi esplosa ed ha iniziato ad ardermi dentro quando dopo qualche anno che praticavo quest’arte, ho capito che, facendo il mio lavoro e dando il massimo, potevo riuscire a tenere, attraverso la cucina, vicino la mia terra di origine onorandola in ogni piatto.

Perché in fondo, mi sentivo in debito per averla abbandonata, e,questo mi ha dato motivazione e la spinta giusta per farcela. 

 Lei è un maestro dell’arte della pizza, qual è il suo segreto e la sua specialità?

Grazie. Io dico sempre che la vita è una scuola infinita perché ogni giorno c’è sempre qualcosa da imparare, ma, l’essere maestro non ha veri segreti. L’essere maestro è una semplice parola data, è un titolo ottenuto per qualifica di studio o esperienza. Il punto fondamentale sta semplicemente nel fare sempre il massimo ogni giorno e non sentirsi mai appagato. La pizza è un’arte e l’arte va rispettata, io la racconto in ogni singolo piatto. La mia specialità è la semplicità abbinata alla tradizione di quest’arte, provando a raccontare ogni giorno e in ogni piatto la mia passione e facendola arrivare alla gente.

Ci può svelare quali sono gli ingredienti buoni per fare un’ ottima pizza?

Certo, a parer mio, per fare una buona pizza bisogna puntare sempre sulle migliori materie prime. Dunque rispettando sempre la qualità e poi abbinarla sempre allo studio perché altrimenti si rischia di farla diventare un semplice disco di pasta con degli ingredienti di qualità ma buttati sopra senza un preciso scopo e si perderebbe così l’essenza. Infatti, senza lo studio, il bilanciamento e la conoscenza di essi si corrono tanti rischi. Del resto, noi dovremmo sempre sapere ciò che diamo da mangiare alla genteperché una cattiva digestione può essere causata anche da un semplice errato abbinamento tra ingredienti. Quindi, tra i rischi, oltre che fare una cattiva pizza, c’è anche quello di causare problemi fisici.  

Se volessimo assaggiare le sue specialità, ci può dire dove si trova la sua location?

Si, allora il mio locale si trova a Cuneo, nel centro storico della città, precisamente in via sette assedi n 4 e non a caso ho deciso di chiamarlo ”Passione Pizza“.

Un consiglio personale che si sente di dare ai giovani che vogliono intraprendere il fantastico mondo dell’arte culinaria della pizza?

Allora, ai giovani vorrei semplicemente dire che sposare il mondo della cucina e specialmente della pizza, oggi, richiede tanti sacrifici, soprattutto se lo si vuole fare bene e raggiungere dei traguardi come ho fatto anche io negli anni. Però, ci tengo anche a sottolineare che questa è una professione che da tantissime soddisfazioni perché l’idea di poter creare con le proprie mani una cosa che renda felice un’altra persona che ti ripaga con un complimento è una gratificazione. Così come anche un semplice sorriso soddisfatto di una persona che ha gustato il mio prodotto, è una gioia che non ha prezzo. Solo così, si capisce quando un lavoro diventa una passione perché diventa così parte di te che non puoi farne a meno.  Fai il lavoro che ami e non lavorerai nemmeno un giorno

Passiamo ad una domanda un po’ più personale. Un suo sogno nel cassetto?

Io penso che ognuno di noi ha uno o più sogni nel cassetto, io semplicemente vorrei portare la mia passione come dimostrazione ai giovani che pensano che il lavoro sia solo una ragione per procurarsi un guadagno (uno stipendio ) e basta , perché è una cosa che io non ho mai pensato e forse anche per questo ho realizzato e raggiunto tanti traguardi. Parlando di sogni, un altrosarebbe di inaugurare il mio secondo locale. 

Nel ringraziarla per questa splendida intervista, le posso chiedere di lasciarci con un suo personale saluto ai lettori di Occhio All’Artista Magazine….

Certamente, colgo l’occasione per dare un saluto a tutti i lettori augurandomi che ci possa esser prima o poi l’occasione di averli come ospiti nel mio locale. In questo modo, posso far conoscere loro la mia grande passione e amore che ripongo in ciò che svolgo ogni giorno.

Grazie di cuore .

Giuseppe Nappa

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