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“Maria Maddalena o della Salvezza”, interpretato da Lina Sastri in scena al Sannazaro.

La Recensione. In scena da venerdì 18 febbraio fino a domenica 20 febbraio , propone Maria Maddalena o della salvezza al teatro Sannazaro di Napoli. La regia e la drammaturgia sono della stessa Sastri.

Lina Sastri con “Maria Maddalena o della Salvezza” sul palco quasi privo di luci artificiali ma, ricoperto di fiammelle, ci presenta subito con intensità la storia di Maria di Magdala.

Sicuramente si tratta di uno dei personaggi più interessanti e particolari del racconto biblico, una vita difficile quella di Maria Maddalena.

È un canto poetico in cui prende forma una storia d’amore dolorosa e appassionata. La storia di una mancanza che segna la vita di Maria Maddalena e la condanna a un destino di solitudine e infelicità, perché segnata da un’eterna ferita d’amore: così la Yourcenar racconta la storia di questa donna che passa dall’amore innocente per Giovanni a quello appassionato per Gesù fino alla dedizione più assoluta.

Quindi incontrerà Gesù e lo amerà con tutta sé stessa, riconoscendo di non aver fatto altro che cambiare schiavitù perché divenuta, ormai, serva di Dio. Questa invadente e invalidante emotività diviene la caratteristica principale di questa donna, incapace di dominare le sue emozioni.

È la grande passione di Maria Maddalena per Gesù, che la condanna a un
destino di infelicità – spiega 
Lina Sastri.
Ma è anche la solitudine del non amato o del respinto o dell’escluso. Porteremo in scena il percorso di un’anima che nasce innocente e, per vendetta, perché vittima di abbandono, cambia il suo destino, o crede di cambiarlo. Ma non ci riuscirà: l’amore e la passione la porteranno comunque di fronte alla ferita insanabile, al doloroso cammino di chi ama ed è abbandonato. Senza scampo».

La discepola di Gesù Maria soffre tutte le pene dell’ aver scelto e servito e del non poter essere scelta e servita, perché obbligata a sostenere Dio nella sua missione eternatrice. Così non si ribella alla sua Passione e alla sua Crocifissione, ma resta disperata ai piedi della croce. Si reca al sepolcro al mattino presto e qui incontra Dio risorto che la invita a non trattenerlo ma a recarsi ad annunciare la buona novella. Diviene allora discepola di Gesù, in nome di quel grande amore, capace di colmarla e derubarla contemporaneamente.

Nella storia intima e personale della Maddalena, la morte di Cristo in croce è l’estremo segno della dannazione della donna. Maddalena che ama appassionatamente Cristo ha perso tutto, tutto le è stato strappato!
La Sastri, con una scenografia scarna ma efficacissima, guarnita solo da candele ricorrendo al suo canto, declinato in tutti i linguaggi antichi, vestita di stracci sovrapposti è accompagnata da musiche perfettamente “intonate” alla narrazione.
Maria Maddalena è un ennesimo tassello che va a inserirsi nella straordinaria e brillante carriera della Sastri.

Con la Sastri in scena Filippo D’Allio alla chitarra e Gianluca Mirra alle percussioni.

Giuseppe Nappa

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