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Solo la Cultura può arginare ed eliminare, ogni tipo di violenza

Occhio All’Artista Magazine in occasione dei fatti di cronaca che sono accaduti ha deciso di dare la parola alla cultura, ai poeti, agli insegnanti, alle famiglie, affinché si metta in evidenza la cultura e si finiscano tali abusi sia fisici che morali, psicologici, omicidi e tante cose che non appartengono al vivere civile. Diciamo basta alla violenza.

Oggi la parola al poeta Ciro Perna. Poeta nobile di grande sensibilità umana e culturale.

Questo è il suo pensiero.

I recenti casi di femminicidi, di stupri e abusi verso due tredicenne al Parco Verde di Caivano (una bellissima inchiesta, si trova nel libro dello scritto- re, poeta, docente e giornalista, Antonio Trillicoso nel suo libro”Comunque nascono i fiori”, di cui ho pubblicato una mia recensione), perpetrato da minorenni con qualche maggiorenne, mi induce a scrivere questo articolo, nel quale cerco di domandarmi: l’origine della violenza; come si diffonde la Cultura chè “sola può arginare ed eliminare, ogni tipo di violenza” come ho scritto nel titolo, ma soprattutto il ruolo fondamentale e determinante che ha il termine educare, dal latino educere, trar fuori, allevare, nel suo processo a favorire la crescita della persona verso l’autonomia e la responsabilità delle proprie azioni in ogni consesso sociale.
Molti autorevoli studiosi (il filosofo Umberto Galimberti e lo psicologo Paolo Crepet, ne cito solo alcuni), da tempo denunciano, sia le famiglie che le scuole al loro principale compito che è quello di educare, affinché l’adolescente in particolare, possa compiersi nella sua umanità, riconoscen- do negli altri “quel se stesso di cui è alla ricerca”, da rispettare, stimare ed amare. Brevemente, analizzerò i termini di violenza e cultura, che, ribadisco, sono determinanti per una seria comprensione del fenomeno.
“La violenza corrisponde ad ogni aggressività fisica nei confronti di esseri umani, portate avanti con l’intenzione di causar loro danno, pena e sofferenza” (Dizionario delle Scienze Sociali, pag.810. Il Soffiatore, Mi- lano 1997). L’aggressività, la violenza è biologicamente radicata nella natura umana (così Hobbes, Lorenz, Rousseau e Freud) e, può esplodere nei rapporti interpersonali, da un momento all’altro, ma come ogni comporta- mento può essere controllata, modificata ed eliminata, nel suo manifestarsi. La violenza si esprime sempre, nella mancanza di rispetto, di stima di amo re, sia verbale che fisica, verso l’altro/a che vogliamo a tutti i costi domina- re e possedere. In questo discorso, un ruolo importante è delegato alla fami gli in primis, e , poi in secundis la scuola e tutte le Istituzioni che cercano di “educare” l’essere umano nei principi di eguaglianza, libertà e diritti, secondo le leggi vigenti.
Il termine cultura deriva dal verbo latino colere, con il significato di abitare e coltivare – penso al contadino che coltiva la terra con pazienza e amore, seguendo tutti i processi e i tempi, della semina, della cura e del raccolto, così la cultura è per l’uomo in genere, quando concorre alla sua formazione sia sul piano intellettuale che morale”.

Si può, senz’altro mettere un’argine alla violenza, solamente se si comincia a fare una “cultura seria”, evitando quella virtuale, frammentaria e superficiale che alcuni blogger propongono, che a volte, non ha nessuna scientificità. I giovani, hanno bisogno di una conoscenza e di un’affettività, che li porti a scoprire “il vero senso della vita”, coltivando (facendo cultura) giorno per giorno, quel seme che ogni uomo possiede, ma che per germogliare ha bisogno di aiuto da chi “conosce di più, nel concreto, perché è più grande e, già ha vissuto le difficoltà a cui si andrà incontro”.
In quest’opera di acculturamento, il glorioso e prestigioso Salotto della grande poetessa Tina Piccolo, da oltre 40 anni, contribuisce, ogni settima- na con una propria trasmissione, su tutti i social, ospitando personaggi co- nosciuti e non, del mondo della Cultura, Arte e Spettacolo, come: scrittori, poeti, educatori, pittori e, soprattutto cantanti di quella canzone classica napoletana che mai sarà dimenticata, professionalmente condotto dal giornalista Giuseppe Nappa, con le riprese di Carmine Digenova. Sempre, sare mo grati (forse mai abbastanza) alla poetessa Tina Piccolo che ha messo a disposizione la sua casa, la sua conoscenza, esperienza, nei vari ambiti cul- turali, ma soprattutto nella “Poesia”, accogliendo tutti gli ospiti con sempli cità, umiltà, fraternità e amore.

Pomigliano lì 17 Settembre 2023

Ciro Perna

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