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Sulle ali dell’arte l’esperienza del Bocciarelli Home Theatre per resistere ad una pandemia. Si Racconta per i nostri lettori!

Vincenzo Bocciarelli lo intervisto in un bel pomeriggio raccogliendo suoi ricordi, progetti futuri e parlando del suo nuovo libro “Sulle ali dell’arte l’esperienza del Bocciarelli Home Theatre per resistere ad una pandemia”. 

Ecco la mia intervista all’attore

Sulle ali dell’arte l’esperienza del Bocciarelli Home Theatre per resistere ad una pandemia è il titolo del tuo libro, come nasce?
“Nasce appunto dall’esperienza del Bocciarelli Home Theatre, la mia risposta interattiva alla prima chiusura durante il lockdown iniziato il 10 marzo del 2020. Non mi volevo rassegnare all’idea di rinunciare al teatro visto che la scorsa stagione doveva rappresentare per me il mio anno di ritorno sulle scene con lo spettacolo di Amleto dove avrei dovuto interpretare il padre di Amleto, Re Claudio. Durante le dirette dal salotto di casa mia mi è stato proposto dal presidente di Accademia Edizioni ed Eventi Giuseppe de Nicola di raccontare il mio percorso creativo ed emozionale che si è sviluppato nel corso dei due mesi trascorsi nella mia casa romana, sostituendo l’ansia e la sensazione di claustrofobia con gli strumenti dell’arte”.
Questo libro è dedicato a Luciana e Mario, che tu definisci i miei diamanti, supponiamo essere i tuoi genitori. Ci racconti di loro, cosa ti hanno trasmesso?
I miei genitori, che nelle pagine del libro paragono alle figure mitologiche di Filemone e Bauci ( Ovidio-Metamorfosi) che possedevano il dono dell’accoglienza e dell’ospitalità oltre ad essere rappresentati come quercia e tiglio uniti da un unico tronco, sospinti verso l’alto,  mi hanno insegnato e trasmesso il senso più profondo dell’amore e della generosità. La capacità di crescere insieme compensandosi e rispettandosi reciprocamente nella diversità delle loro personalità. Mia madre mi ricorda spesso l’importanza nell’amore coniugale di essere come due binari di un treno che corrono paralleli senza incontrarsi mai se non nel punto dell’infinto posto all’orizzonte”.
Sfogliando alcune pagine e guardando alcune foto si sente l’anima dell’attore, ma anche della persona Vincenzo Bocciarelli…. come  un “viaggio” di queste due anime che in realtà sono una sola grande anima…
“L’ultimo quadro che ho realizzato dal titolo “Verso la luce” durante una diretta del Bocciarelli Art Home Theatre, restituisce con una particolare fedeltà il mio “essere” artista, proprio nella prismaticita’ del tratto e dei colori. L’aspetto dualistico e’ molto presente in me. Il Vincenzo attore che si esprime anche attraverso il tratto muto del pittore. E’ proprio nel silenzio assoluto che spesso ritrovo la forza per ridare voce alle parole dei miei personaggi, alla poesia. Quando recito immagino di colorare il mondo con la voce e quando dipingo mi vedo rotolare danzando sulla tela”.
Nel libro hai voluto inserire anche altri racconti di vari autori  letti in diretta durante il Bocciarelli Home Theatre? Sempre per condurre verso un senso di unione da un periodo così difficile che ancora oggi ci affligge cercandoci di separare? 
“Si proprio così. Da soli non si va da nessuna parte. Attraverso il mio gioco acrobatico teatrale e poetico ho cercato di trasportare il pubblico su una sorta di “carovana” dove tutti potessero sentirsi supportati e rincuorati dalla presenza dell’altro. Io sono stato un semplice “trait d’union”. Infatti nel corso delle dirette sono nate numerose amicizie tra i “bocciarelliani” e le “bocciarelliane”. Il tutto si è poi condensato nella pubblicazione di scritti e poesie nella sezione del libro dedicato proprio a tutti coloro che hanno permesso di mantenere vivo il filo rosso tra me e il pubblico. E’ stato un training di preparazione per tenerci tutti in caldo, pronti e allenati per poter ritornare, mi auguro il prima possibile, di nuovo nei teatri. Non ne possiamo più di questa lontananza forzata”.
Bocciarelli, oltre che autore di questo bel libro, è anche un attore. Cosa bolle in pentola?
“Ho appena concluso le riprese di un film breve dal titolo “Lockdownlove.it” di cui non posso ancora anticipare nulla se non che e’ stato complicatissimo realizzarlo a causa di tutte le regole di sicurezza restrittive nelle quali ci troviamo ancora a combattere nostro malgrado. Inoltre aspetto con ansia il momento nel quale potremo tornare a viaggiare per poter concludere due pellicole internazionali e riprendere il tour in teatro. Nel frattempo mi dedico alla pittura. Prossimamente vi anticipo che avrà luogo a Roma la mia prima personale d’arte dove saranno esposte anche alcune mie opere inedite”.
Come stai vivendo questo delicato momento?
Pregando. La preghiera aiuta moltissimo. Oltre al vaccino abbiamo bisogno dell’antivirus per l’anima. Questo, secondo me, e’ ciò che l’universo ci sta invitando a fare oltre che a rivedere e riassettare il nostro approccio con il mondo, con la natura. Siamo all’alba di una nuova era ma il passaggio sarà molto faticoso e doloroso. Come ogni cosa che viene alla Luce nasce da un parto e il parto da sempre e’ foriero di fatica e di grande impegno”.
Noi di Occhio All’Artista Magazine ti abbiamo già intervistato in passato… ci saluti i nostri lettori come hai fatto anche l’ultima volta….
Cari lettori di Occhio all’artista grazie per aver speso il vostro prezioso tempo (il tempo e’ prezioso e ne va fatto buon uso) e aver volato un po’ con noi “Sulle ali dell’arte”.
Vi auguro ogni bene dal profondo del mio cuore! A presto…
Il Vostro Vincent

Le foto sono state gentilmente concesse dall’attore. La fotografia è di Maurizio D’Avanzo.
Giuseppe Nappa 

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