Oggi facciamo un viaggio nell’anima e nei sentimenti di una giornalista e una scrittrice che tutti conosciamo Annamaria Ghedina. Era da tempo che volevo farla cosí mi siedo alla mia scrivania, nella stanza dei ricordi, e con grande emozione apriamo le porte nei sentimenti, nel cuore, nelle emozioni e mi tolgo curiosità tante curiosità su Annamaria Ghedina.
E così inizia la nostra conversazione;
-Annamaria Ghedina giornalista e scrittrice come nasce la sua carriera? e come si evolve?
“La mia carriera di giornalista nasce con il giornale Napoli Oggi, un settimanale, che iniziò a pubblicare dei miei racconti e poi il responsabile della cultura mi chiese di fare delle interviste, poi sono passata a Napoli Notte che da quotidiano era diventato settimanale. Infine con Mimì De Simone, che ne era redattore capo (giornalista de Il Mattino), insieme ad Aldo Bovio fondammo “Libero “ e successivamente Lo Strillo. Quella di scrittrice è una passione che ho fin da ragazzina ed il mio primo romanzo l’ho scritto a 17 anni, che ho pubblicato molti anni dopo , ed è diventato una saga e racconta le avventure di Sir Andrea Frankfourth aristocratico inglese della swinging London, cocco di Elisabetta II, a caccia di tesori perduti a partire da quello degli Incas, saga che uscirà entro fine 2024 per De Nigris editore”
– Lei ha scritto tanti libri soprattutto sui fantasmi come mai proprio sui fantasmi perché conosceva oppure ha letto di leggende, per uno studio fatto o perché lei vede qualcosa? Oppure ha mai visto qualcosa?
“La mia passione fantasmifera nasce da un’inchiesta che feci per Napoli Notte sui ghostbuster (acchiappafantasmi) napoletani e così venni a conoscenza dell’esistenza nell’area napoletana di moltissime presenze. Da qui mi nacque l’idea di redigere una Guida ai Fantasmi di Napoli che feci ed è ancora uno dei miei best seller, è uscita la 6* edizione il cui titolo ora è “Napoli dalla mezzanotte in poi” (Infuga editore) e sono io che ho lanciato Napoli come capitale esoterica. Se ho visto qualcosa? Segreto di scrittrice, del resto il mio nom de plûme è Lady Ghost”
– Parlando di fantasmi è chiaramente di cose paranormali ha studiato anche l’esoterismo come scienza? Oppure ha parlato con qualche studioso che potesse comunque avvicinarla a questo mondo che noi non vediamo?
“Certamente. Sono una grande lettrice ed il mio maestro è Edgar Allan Poe e comunque mi sono documentata su questa ‘scienza’ molto affascinante, del resto la cinematografia ha sempre pescato molto nel mondo del… paranormale ed io sono un’appassionata di cinema”
– Lei oltre a dedicarsi ai fantasmi e a scrivere libri di questo genere ultimamente ha dedicato anche un libro di Pompei c’è ne può parlare?
“Io sono una studiosa delle antiche civiltà, ho una vocazione all’archeologia, e sono rimasta colpita quando mi arrivò un comunicato del Ministero dei Beni Culturali ed un invito per assistere in quanto giornalista alla riapertura della Casa dei Vettii, completamente restaurata. Sulle mura di questa magnifica dimora c’era la scritta ‘Eutychis, prostituta greca, che si vendeva per 2 assi’ e giacché il soprannome di Lady Ghost non mi è stato dato a caso, lei Eutychis mi ha chiesto di scrivere la sua storia ed io l’ho accontentata”
– È direttrice del Lo Strillo un giornale che esiste da tantissimi anni e che da le sue soddisfazioni c’è un segreto per mantenere viva una realtà editoriale nell’era social anche se Lo Strillo è anche social?
“Due cose fondamentali. Primo la passione per questo mestiere, secondo aver incontrato un gruppo di amici con la stessa passione, mi riferisco a Mimì De Simone al quale mi ha legato una collaborazione lavorativa iniziata nel 1988 e terminata nel 2016 quando pure lui è diventato… un fantasma. Antonio D’Addio che venne a collaborare a Libero nel lontano 1996 una lunga amicizia e la condivisione della medesima passione, il giornalismo, lui è vice-direttore de Lo Strillo, mia sorella Sonia che è la segretaria di redazione, Alberto Alovisi ecc. Il successo è qualcosa che si raggiunge solo se dietro c’è un team affiatato, da soli non si va da nessuna parte”.
– Un consiglio ai giovani che si avvicinano al mondo della scrittura o del giornalismo?
“L’unica cosa che mi sento di dire si riallaccia alla precedente domanda: ci vuole passione, sacrificio e perseveranza ed in più un pizzico di ‘follia’ che aiuta a superare gli ostacoli, che sono sempre molti nel percorso della vita, ed a realizzare dove è possibile i propri sogni”
– Un suo personale saluto ai lettori di Occhio All’artista Magazine
“Continuare a seguire questo format perché chi fa cultura ha sempre una marcia in più!”
Giuseppe Nappa