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Uno spettacolo “Nuttata e Sentimento” che dovrebbe essere trasmesso anche dalla Rai come omaggio straordinario a Napoli per rendere onore ad un maestro che l’ha portata nel mondo Pino Mauro. La Recensione

“Nuttata e Sentimento” al Teatro Trianon di Napoli.
Uno spettacolo, un viaggio che abbraccia ogni tappa temporale della nostra napoletanitá con una grande icona della canzone napoletana: il maestro Pino Mauro, un degno figlio della nostra terra.
Una voce eccezionale che negli anni diventa sempre più dolce, con un orchestra alle sue spalle che colora ancora di più la sua straordinaria voce.

La regia è di Carlo Luglio, sceneggiatore e cineasta.
Con lui in scena Rosa Miranda, che ha raccontato i momenti più emozionanti della lunga carriera dell’artista, tra i ricordi degli esordi, le inquietudini ed i trionfi.
Rosa Miranda si è anche esibita con dei grandi classici del nostro teatro e della nostra canzone, è sempre una vera artista.

Lo spettacolo, ideato è scritto con Gigi De Luca.
È stato davvero un bel viaggio nella cultura, la storia, i racconti e le canzoni della musica classica napoletana, da Di Giacomo, Bovio e Russo a Pino Daniele.
Immagini, scelte con tanta cura, venivano trasmesse al led durante questo viaggio attraverso le canzoni.
Uno spettacolo direi emozionante, un maestro a dir poco straordinario che canta per due ore consecutive.
Dopo lo spettacolo sono andato a salutarlo nei camerini è stato un bel momento. Pino Mauro è un artista elegante nel parlare, nel raccontare. Una persona galante aggiungerei.
Dovremmo dare più spazio a spettacoli del genere, magari potrebbe essere per me riproposto all’auditorium Rai di Napoli e trasmesso in tv, per omaggiare la nostra città, le nostre canzoni, ma soprattutto per omaggiare un grande maestro, un’icona che ha dato tanto alla nostra Napoli: Pino Mauro.
Il tour continua, ma spero veramente che questo mio pensiero possa arrivare nei cuori di chi dirige i vertici delle reti nazionali.
Icone come Mauro hanno bisogno del nostro riconoscimento e non solo quello del pubblico, ma anche di chi divulga e organizza.

Giuseppe Nappa

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