Saggio o meglio omaggio a Peppino De Filippo, uno dei maggiori interpreti teatrali e cinematografici del secolo scorso. Un lavoro di studio e di ricerca durato circa un anno, nato da una forte passione e ammirazione per l’attore.
L’opera (Kairós Edizioni SERIE ORO 2017) si compone di sette parti. La prima è una biografia sull’attore, la seconda concerne il rapporto artistico, e non solo, che Peppino ebbe con i due fratelli, in particolare con Eduardo, dalle prime collaborazioni fino alla morte. Nella terza parte vengono esaminate cinque pellicole, poco conosciute, dove Peppino è coprotagonista, e non spalla, come nella maggior parte dei film in cui ha recitato. La quarta verte sulla carriera teatrale: qui vengono esaminate tre opere che rappresentano l’evoluzione e la mutazione artistica del De Filippo, dagli anni giovanili alla maturità. La quinta parte è dedicata alla maschera di Pappagone, nella sesta vengono riportati stralci di articoli di giornali pubblicati all’indomani della morte di Peppino. La settima parte, infine, raccoglie interviste a personaggi che hanno conosciuto o lavorato con l’artista. La prefazione è di Giuseppina Scognamiglio.
L’autore del libro è CIRO BORRELLI. Nato a Napoli l’11 Aprile 1973, è sposato e ha una bambina. Laureato in scienze storiche, scrive poesie e brevi racconti, ama il teatro, il cinema, la buona musica, lo sport all’aria aperta. Ha pubblicato delle poesie, insieme ad altri autori, in una raccolta, Poeti Contemporanei, con la casa editrice Pagine nel 2013. Ha pubblicato inoltre, per le edizioni il Papavero: Un’altra illusione nell’aprile del 2014 (illustrazioni di Roberto Carta), Racconti di un impiegato, nell’ottobre dello stesso anno, L’ultima vittoria nel novembre del 2015 (con prefazione di Arturo Scotto, capogruppo di Sinistra Italiana alla Camera dei deputati), e infine il romanzo, thriller/noir, Saulo il male dentro nell’ottobre del 2016.
Noi di Occhio All’Artista Magazine l’abbiamo incontrato e gli abbiamo chiesto di spiegarci meglio “Peppino De Filippo – Tra palcoscenico e cinepresa”.
Giuseppe Nappa