SINOSSI MIGLIO D’ORO (GOLFO DI NAPOLI)

Il viaggio di Alberto Angela tra le meraviglie del Miglio d’Oro nel Golfo di Napoli, ha inizio a Ercolano, a Villa Campolieto, uno degli esempi più rappresentativi delle magnifiche ville vesuviane edificate in questa zona del Golfo di Napoli nel corso del Settecento, un’epoca d’oro per Napoli e la Campania. La costruzione di queste ville ha inizio dopo una data precisa: il 1735 quando il sovrano di Napoli, Carlo di Borbone, decise di realizzare la sua nuova reggia estiva a Portici. Per stare a contatto con la corte reale, gli aristocratici napoletani cominciarono così ad acquistare terreni, ed erigere lussuose residenze… In pochi decenni, tra Ercolano e Torre del Greco furono edificate oltre cento ville al punto che questa strada, lunga un miglio secondo il sistema di misura in uso all’epoca, fu ribattezzata il “Miglio d’oro”. Villa Campolieto, con la sua grande esedra circolare, e le sale magnificamente decorate, rappresenta il prototipo della Villa vesuviana: un edificio inserito in maniera perfetta nel paesaggio circostante, di cui diventa parte integrante, nel quale il lusso e l’eleganza degli interni dialogano con le forme semplici della struttura architettonica. A realizzarla, su commissione del principe Luzio di Sangro, fu il più famoso architetto del tempo, Luigi Vanvitelli, che vi trascorse diversi anni, curando ogni minimo dettaglio della villa. Oltre che per la bellezza dei luoghi, c’era un altro motivo per cui la nobiltà di tutta Europa si recava sul golfo di Napoli. Proprio all’inizio del Settecento venne fatta una delle scoperte che avrebbero per sempre cambiato la storia dell’archeologia:  l’antico teatro romano di Ercolano rimasto per secoli sommerso dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Dopo aver esplorato questo suggestivo luogo sotterraneo, ci sposteremo, a poca distanza, in quello che è oggi uno dei siti archeologici più famosi al mondo: la città romana di Ercolano, inserita dall’UNESCO nell’elenco dei siti patrimonio mondiale dell’umanità. Questa cittadina romana rimasta sostanzialmente intatta a distanza di quasi due millenni, costituisce una fonte di informazioni straordinaria per lo studio della civiltà romana. A causa della particolare tipologia di evento vulcanico alla quale è stata sottoposta, a Ercolano infatti i reperti organici, come quelli lignei, si sono conservati ed oggi costituiscono uno dei tesori che rendono questo sito unico al mondo. Ultima tappa di questo viaggio nelle meraviglie del miglio d’oro, è il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, dove sono conservati alcuni dei reperti più belli legati alla storia della ferrovia italiana, che proprio in questa parte del golfo di Napoli ha avuto un suo momento importante. Nel 1839 venne inaugurato infatti il primo tratto ferroviario in Italia, lungo la linea che da Napoli portava a Portici. A realizzarla, fu Ferdinando II di Borbone, il figlio e successore di Carlo, con lo scopo di unire Napoli alla residenza estiva di Portici. E proprio all’interno del museo, è visibile la locomotiva che il 3 ottobre del 1839 trainò il convoglio inaugurale sulla tratta Napoli-Portici. In un altro padiglione, si trova invece un altro gioiello del museo: una delle carrozze che componeva il Treno Reale, col quale Umberto di Savoia, il 10 gennaio del 1930, andò a prendere la sua futura consorte Maria José del Belgio, per condurla in Italia per la celebrazione delle nozze.

L’attore e regista Lello Arena racconterà alcuni aneddoti relativi a villa Campolieto, mentre l’attore Remo Girone, farà rivivere il celebre architetto Luigi Vanvitelli. 

La quarta puntata del programma MERAVIGLIE, in onda su rai 1 martedì 18 gennaio. Nel suo viaggio alla scoperta delle bellezze italiane il dott. Alberto Angela ha fatto tappa anche a Villa Campolieto

Le foto sono state scattate sul set dalla fotografa Barbara Ledda


Comunicato Stampa

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