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Ivan Orrico progetti e curiosità raccontati ai lettori di Occhio All’Artista Magazine

Il cinema è una magia straordinaria, ma, quando se ne parla e si ascolta, diventa attraverso i racconti, ancora più magico. Prendo un buon caffè napoletano e seduto comodamente, faccio un po’ di conversazione con l’attore e regista Ivan Orrico

Salve Ivan, inizio con alcune mie domande e curiosità che poi sono anche quelle dei nostri lettori;

Salve Giuseppe, certo, puó iniziare.

Come e quando inizia la sua carriera artistica? 

Il mio rapporto con il cinema inizia da adolescente con la partecipazione ad un video di un noto cantante e poi al film. Quella matricola assegnatami dall’ex enpals come attore generico, sancisce il punto di partenza di un percorso che mi ha portato nel tempo, attraverso diverse esperienze e specifiche formazioni, a ricoprire i ruoli che oggi continuo a svolgere in qualità di: attore, regista, sceneggiatore e produttore.

Quando si accorge che questa che prima era solo una passione diventa poi un lavoro? 

Me ne accorgo quasi subito perché iniziai la collaborazione con un’agenzia di Milano che rese attivo questo “binomio” e penso che fare quello che si ama, seguendo le proprie passioni, non porterà mai l’accettazione di un semplice lavoro . 

Quali sono state le esperienze fondamentali della sua carriera? 

Secondo me, non esiste un’esperienza fondamentale perché ognuna, dalla più grande alla più piccola, ti lascia sempre qualcosa di importante. Gli elementi invece che la devono caratterizzare e che considero fondamentali sono: l’impegno e la passione! 

Questi, devono camminare sempre a braccetto e proprio in relazione a questo, per l’impegno profuso e gli innumerevoli sacrifici svolti, considero una delle più importanti ed emozionanti esperienze, la serie che sto realizzando e che mi porterà ancora tanto lavoro da svolgere. 

I suoi progetti futuri?

In cantiere ci sono altri bellissimi progetti. Il primo, un noir a cui sono particolarmente legato, ambientato tra la Calabria e la Francia, la cui sceneggiatura è liberamente tratta dai testi di un famoso scrittore. il secondo, un genere drammatico che parla della nostra tanto amata ed invidiata Italia. 

Spero che nel raccontare questa storia, possano uscire fuori tanti punti di riflessione e che portino lo spettatore ad assumere consapevolezza del proprio presente per poter migliorare il proprio futuro e quello dei propri figli.

Siamo giunti a fine intervista. Intanto grazie per il tempo e questa conversazione. Le volevo chiedere:

Un consiglio che si sente di dare ai giovani che si accingono in questo settore? 

Il consiglio che do è di non mollare mai! Se credi in qualcosa e te lo poni come obiettivo, con passione e perseveranza, prima o poi, riesci a raggiungere il traguardo!

Grazie mille. Nel salutarla e ringraziarla colgo l’occasione per:

Un suo personale saluto ai lettori di Occhio All’artista Magazine…

Il mio più che un saluto è un inno: “Evviva il Cinema” !

Giuseppe Nappa 

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