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Antonio Milo: “credo che il brigadiere Maione sia la persona che ognuno di noi vorrebbe avere come amico”.

Antonio Milo è nato a Castellammare di Stabia, il suo esordio nel mondo della recitazione per Antonio Milo è avvenuto a teatro.

L’attore ha partecipato a due spettacoli di Luigi Pirandello reinterpretati da Nello Mascia, La giara e L’imbecille. In seguito ha recitato anche nell’Otello di Shakespeare per la regia di Paolo Gazzarra; in Masaniello di Paolo Russo e Eduardo al Kursaal di Armando Pugliese.
Antonio Milo è conosciuto soprattutto per il ruolo di Attilio O’ Trovatello nella serie tv Gomorra. L’attore ha esordito al cinema nel 1993 nel famosissimo film di Nanni Moretti Caro diario.

Tra gli altri suoi film per il grande schermo si ricordano: I cavalieri che fecero l’impresa, Senza filtro, Una strana infedeltà, Benvenuto Presidente!, Nottetempo, Il vuoto e Vieni a vivere a Napoli.

Sul piccolo schermo ha preso parte a serie tv come: La squadra, Distretto di Polizia, Cuore, Joe Petrosino, Assunta Spina, Il figlio della luna, Il commissario Montalbano, Gomorra (La serie), L’amica geniale e Maltese (Il romanzo del Commissario). Da gennaio 2021 è sui Rai 1 con la serie Il commissario Ricciardi.

Antonio Milo, lei nel commissario Ricciardi interpreta il brigadiere Raffaele Maione, ombra fidatissima di Ricciardi. Ci parli meglio del suo ruolo.

Maione credo sia la persona che ognuno di noi vorrebbe come amico. La sua umanità è prorompente, nonostante il lutto che ha subito riesce a guardare avanti… a desiderare che la primavera irrompa nella sua vita e riporti la normalità anche se diversa, perché non sarà più come prima.

Quali sono le difficoltà che ha incontrato nell’interpretarlo?

La prima difficoltà è stata fisica. La divisa bellissima era molto calda e girando la serie in estate era indispensabile fare ricorso ai sali minerali. L’altra difficoltà è stata “fare i conti” con il rapporto che il mio personaggio ha con il figlio morto. Ho dovuto scavare nel mio bagaglio personale per renderlo credibile.

Come è stato il suo rapporto sul set con Lino Guanciale, il commissario. Avevate già lavorato insieme?

No, era la prima volta che lavoravamo insieme. È scattata subito una straordinaria simbiosi e questo ci ha aiutato a rendere verosimile il rapporto di amicizia dei nostri personaggi.

Nel periodo di Natale è andata in onda la famosa commedia di Eduardo De Filippo, Natale in Casa Cupiello, in questa nuova versione per Rai1 con Sergio Castellitto. Lei ha interpretato il genero tradito di Luca Cupiello.

Si è stata una fantastica esperienza . Ho cercato di rendere il personaggio di Nicolino evitando di cadere nella trappola dei cliché che il personaggio nasconde.

Nel corso degli anni lei ha preso parte a diverse serie tv come Gomorra, L’amica geniale, il commissario Montalbano…

C’è qualche personaggio a cui si è legato di più?

In tutti i personaggi ho messo qualcosa di me e qualcosa dei personaggi è rimasta in me. Quindi sono legato a tutti. Da ognuno di loro ho imparato qualcosa, mi hanno permesso di vivere più vite.

Antonio Milo, il suo esordio è iniziato a teatro. Ce ne parli.
Cos’è il teatro per Antonio Milo?

È sicuramente la base e getta le fondamenta per poter costruire la propria carriera di attore. In questo momento di crisi mi manca molto e non solo come attore ma anche come spettatore. Il teatro è necessario per alimentare le nostre menti e la nostra anima!

Progetti futuri?

Ho appena terminato le riprese del film di Sergio Rubini sulla vita dei fratelli De Filippo… poi ci saranno altri progetti ma è prematuro parlarne.

Un saluto ai lettori di Occhio All’Artista Magazine da Antonio Milo.

Un abbraccio a tutti i lettori di Occhio all’artista! Ci vediamo lunedì sera su Raiuno con “Il Commissario Ricciardi”.

Giuseppe Nappa

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