Ho avuto il privilegio di intervistare Roberto Chevalier, un artista con un curriculum straordinario: attore, doppiatore, direttore del doppiaggio e dialoghista italiano. Ha prestato la sua voce a numerosi attori internazionali, tra cui Tom Cruise (in quasi tutte le sue interpretazioni), Tom Hanks, Andy García, Dennis Quaid, John Travolta, Kurt Russell e molti altri. Accendo il mio sigaro e, da dietro la mia scrivania, inizia la nostra chiacchierata.
Roberto Chevalier è un attore, doppiatore, direttore del doppiaggio e dialoghista italiano. Come e quando nasce la sua passione artistica? Come si è trasformata in un lavoro che l’ha portata a ottenere così tanto successo?
“Ho iniziato a 5 anni con il film Giovani mariti di Mauro Bolognini. Successivamente sono seguiti radio, TV, teatro e doppiaggio, e ho proseguito la mia carriera in tutti questi campi fino a oggi. Si arriva al successo se si ha talento, buoni maestri, carattere, voglia di studiare, umiltà e concentrazione.”
Lei ha doppiato molti attori internazionali, tra cui Tom Cruise, Tom Hanks, Andy García, Dennis Quaid, John Travolta, Kurt Russell e molti altri. Cosa si prova a dare la propria voce a star di questo calibro? Ha avuto contatti con loro?
“È emozionante misurarsi con attori di questo calibro, perché, dovendo replicare la loro interpretazione, ti aiutano a migliorare e a crescere. Ho conosciuto solo Gregg Kinnear, che ha apprezzato molto il mio lavoro, e Tom Cruise, che mi ha fatto una bellissima dedica sul programma di Intervista col vampiro: ‘Robert, thank you for your voice.’ Mi ringrazia ogni volta che ci incontriamo, ed è successo tante volte. L’ultima è stata qui a Roma, l’anno scorso, per l’anteprima mondiale di Mission Impossible 7. Ci siamo stretti la mano, abbiamo scambiato qualche parola e lui mi ha dato una pacca sulla spalla. Ho le foto di quell’incontro.”
Attore, doppiatore, dialoghista… In quale di questi ruoli si riconosce di più? Quale le dà più emozioni?
“Scrivere i dialoghi di un film ti permette di conoscerlo meglio e di restituirne l’essenza. Doppiarlo ti fa vivere quel personaggio e crescere come interprete. Dirigere il doppiaggio, invece, ti consente di scegliere le voci italiane e farle recitare come nell’originale. È la regia della versione italiana, la chiusura di un cerchio magico.”
In cosa è impegnato in questo momento?
“Ho appena finito di scrivere i dialoghi e dirigere il doppiaggio di un film con Nicole Kidman, ma non posso dire altro per gli accordi di riservatezza. Dovrebbe uscire a gennaio. Intanto è in programmazione su Netflix L’ultima notte a Tremor, una serie thriller in otto puntate: il protagonista maschile è mio figlio David e quello femminile è Chiara Oliviero. Sta riscuotendo molto successo.
Qual è un suo pregio e un suo difetto?
Un mio pregio? Essere preciso, professionale, onesto e generoso, qualità forse un po’ fuori moda oggi. Un difetto? Lo stesso!”
Con una vita così piena e impegnata, come trascorre il suo tempo libero?
“Lo trascorro viaggiando, dedicandomi al fermodellismo (il mio hobby), studiando nuovi piatti da cucinare e degustando nuovi vini.”
Un sogno nel cassetto?
“Imparare a fare meglio tutto ciò che mi piace.”
Un consiglio per i giovani che vogliono intraprendere il magico mondo dello spettacolo?
“Chi vuole entrare nel mondo dello spettacolo oggi, in qualsiasi settore, deve avere innanzitutto talento, umiltà, spirito di sacrificio, tenacia e genialità. Affidarsi a bravi maestri e non avere fretta è essenziale.”
Un saluto personale ai lettori del giornale online Occhio All’artista Magazine.
“Un saluto affettuoso e pieno di gratitudine ai lettori di Occhio All’artista Magazine che hanno avuto la pazienza di leggere questo articolo.
Giuseppe Nappa