Serata d’onore
Lunedì 16 dicembre ore 19.00
PUPELLA MAGGIO E IL DIANA: UN’AMICIZIA OLTRE IL SIPARIO Ottantatre anni fa, il 28 novembre 1941, Pupella Maggio debuttò al Teatro Diana in “Domani mi sposo” nella compagnia del fratello Dante e della soubrette Sandra Linne. Interpretava una parte di secondo piano e usava ancora il suo vero nome, Giustina. Per celebrare anche i 25 anni dalla morte, avvenuta l’8 dicembre 1999, oltre a questo anniversario, il 16 dicembre alle ore 19 la Sala vomerese dedica una serata speciale condotta dal giornalista Giulio Baffi. Per parlare della sua carriera e del suo talento interverranno ospiti che hanno lavorato con lei: Gino Rivieccio renderà un suo personale omaggio, l’attrice Cloris Brosca leggerà brani della sua autobiografia “Poca luce in tanto spazio” presentata proprio al Diana nel 1995 in una memorabile serata di cui sarà mostrato un breve video, Massimo Masiello eseguirà il brano “ ‘ a bionda avvelenata” accompagnato dal maestro Luca Mennella, in più gli allievi della scuola di recitazione del teatro Diana declameranno una bellissima lettera che Eduardo scrisse a Pupella , il cui originale è esposto in una vetrina nel foyer. Interverranno, inoltre, alcuni eredi della famiglia Maggio. Considerata una delle più grandi attrici napoletane del ‘900, ha recitato per i più celebri registi: Giuseppe Patroni Griffi (“In memoria di una signora amica”), Luchino Visconti (“L’Arialda”), più volte con Antonio Calenda che la diresse assieme ai fratelli Rosalia e Beniamino nell’indimenticabile “’Na sera ‘e Maggio”, spettacolo presentato al Diana nel 1983, prezioso ed emozionante costruito sulla loro storia con una carrellata di vecchie macchiette, duetti, canzoni, poesie. E poi, ovviamente, Eduardo, con cui ebbe incomprensioni e riappacificazioni ma che, indubbiamente, rappresentò la svolta della sua carriera: quando Titina si ritirò dalle scene, le affidò i suoi ruoli e scrisse per lei “Sabato, domenica e lunedì”. Discendente da sette generazioni di attori e di saltibanchi, come molti figli d’arte dell’epoca nacque in un camerino, al Teatro Orfeo alla Ferrovia. Nel corso della sua carriera recitò molte volte al Diana ed era molto legata alla proprietaria della sala, Mariolina Mirra de Gaudio. Tanto che alla sua morte la figlia, seguendo le sue indicazioni, le donò molti cimeli della sua vita teatrale: lo scialletto e le scarpe di “Natale in casa Cupiello”, spille e pettinesse indossate in scena, programmi di sala, premi vinti. E un archivio fotografico che raccoglie 350 immagini relative soprattutto agli anni dal 1955 al 1958 in cui lavorò ne “La Scarpettiana” che Eduardo creò al Teatro San Ferdinando, appena riaperto. Interessanti le foto di scena dei vari spettacoli ma straordinarie quelle che ritraggono gli attori a cene e feste di compagnia. Tra le altre immagini quelle della sua amata Ninny “un cane, una femminuccia bastarda che trovai davanti al Teatro San Ferdinando”. Tutti queste “memorabilia” sono confluite nell’Archivio storico del Teatro Diana – Fondo Pupella Maggio. In una poesia disse di se: ”Songo brutta e nun so bella, chesta so, ‘na cartuscella. ‘Na palomba co’ ‘na scella, e me chiammano Pupella”. Gli ultimi anni, stanca di tournèè, li trascorse a Todi.
Comunicato Stampa