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Incontro 2 ottobre Teatro Bellini – “Chi resta dei morti sul lavoro?”

CHI RESTA DEI MORTI SUL LAVORO
Teatro Bellini, mercoledì 2 ottobre:
da Napoli il lancio nazionale
del primo reportage italiano
che racconta chi sopravvive ai morti sul lavoro:
le famiglie, le aziende, i colleghi, la società.
Il tema della sicurezza al centro dell’incontro. Cosa è successo nella vita di chi è rimasto
dopo i casi tristemente noI di Rigopiano, della Jolly Nero, dell’Italsider di Bagnoli, del terremoto de L’Aquila, dell’amianto che ha ammalato l’Italia?
Alle ore 18 lo spe4acolo Un mare di Ruggine. La favola dell’Ilva,
di e con Antimo Casertano – Compagnia Teatro Insania, e, a seguire, alle 19.30 il dibattito o pubblico con Bruno Giordano, Marco Bentivogli, Stefania Zolotti e Cristina Maccarrone dalla redazione di SenzaFiltro, il giornale della cultura del lavoro.


(Napoli, 1 ottobre 2024) – In Italia si muore sul lavoro, si muore per lavoro, si muore di lavoro: secondo i dati Inail, sono almeno 1200 negli ultimi dieci anni le persone che non hanno più fatto ritorno da una giornata lavoraIva. Resta, invece, ancora imprecisato il numero di decessi connessi ad attività lavorative pericolose per la salute a breve, medio o lungo termine: basti pensare alla scia di perdite legate all’Ilva di Taranto o al più vicino Italsider di Bagnoli a Napoli.
Proprio dal capoluogo campano, infatti, in occasione dello spettacolo teatrale in cartellone al Bellini dal 26 settembre al 6 ottobre, domani sul palco verrà raccontato in anteprima nazionale il reportage “Chi resta dei morti sul lavoro”, a cui SenzaFiltro ha lavorato per oltre un anno, coordinato dalla giornalista Cristina Maccarrone.
Un lavoro corale che ha a4raversato l’Italia, in collaborazione con Anmil – Associazione Nazionale Mu:la: e Invalidi sul lavoro, per capire cosa succede dopo quelle mor:, cosa resta, se la gius:zia risponde oppure no. I casi dell’albergo di Rigopiano sepolto dalla neve, della Jolly Nero di Genova, gli studen: mor: per il terremoto a L’Aquila, le infinite storie di amianto.

Sul palco del Teatro Bellini – come intermezzo di dibaFto pubblico tra le due rappresentazioni teatrali di Un mare di ruggine – interverranno il magistrato di Cassazione ed ex Dire4ore Ispe4orato Nazionale del Lavoro Bruno Giordano, Marco BenIvogli, esperto di poli:che del lavoro e di innovazione industriale, Cristina Maccarrone, la giornalista che ha coordinato il reportage, e Stefania Zolotti direttrice responsabile di SenzaFiltro.
“L’Ilva non è uno stabilimento di Taranto ma è l’esempio di un’Italia che ha costruito un miracolo economico sulla pelle dei lavoratori con l’illusione di un Meridione industriale e quindi moderno e riscattato da un antico sottosviluppo, confondendo il lavoro stabile con quello sano e sicuro”, in anteprima la posizione del magistrato Bruno Giordano che interverrà al talk. “L’Ilva ancora oggi è una ferita, non solo per l’ambiente, la salute e il territorio, ma per la libertà di un territorio. È l’esempio che in questo Paese al profi4o non è stato asservito solo il lavoro, l’ambiente e la salute, ma la dignità senza la quale non c’è né libertà, né uguaglianza. Oggi la storia della politica economica italiana, iniziata con il boom degli anni ’60, continua a ragionare tra profitto occupazione e salute”.
Il reportage ha lo scopo di sensibilizzare le4ori, imprenditori e istituzioni parlando delle vite di chi resta dopo gli incidenti: perché, come denuncia Marinella De Maffutiis, Responsabile Relazioni esterne e Comunicazione di Anmil, “Sono 8 al giorno, non 5, i morI sul lavoro. Gli ultimi dati: Inail relativi ai primi 7 mesi dell’anno sono di una gravità impressionante e ci risvegliano dal torpore della pausa estiva, in cui la cronaca non ha avuto spazio per le tragedie sul lavoro, che pure non sono mancate. Eppure un aumento di inciden: così marcato sempre negli stessi se4ori, quali l’agricoltura e le costruzioni, non può trovare gius:ficazioni”.
Il reportage porta anche le firme di Lara Mariani ed Enrico Parolisi della redazione di SenzaFiltro: il primo lavoro giornalistico italiano che ricuce le vite, il dolore e l’impegno di chi sopravvive a un morto sul lavoro: evitando lo sciacallaggio mediatico a caldo che connota solitamente i media quando si parla di questo. Storie scelte con cura affinché fosse trascorso un giusto tempo per vederne le conseguenze e analizzarli con la necessaria distanza.


INGRESSO GRATUITO con biglietto dello spettacolo.

Comunicato Stampa

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