Produzione SCARTI Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione • LaQ-Prod
Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano con il sostegno di Fondazione Armunia
ANTONELLA QUESTA • VALENTINA MELIS • LETIZIA BRAVI
STAI ZITTA!
dal libro di Michela Murgia – edizione Einaudi
scene Alessandro Ratti con la collaborazione di Alice Santini • Laura Forti • Federica Di Maria
costumi Martina Eschini • disegno luci Daniele Passeri • fonica Marco Oligeri • Francesco Menconi
regia MARTA DALLA VIA
31 ottobre – 3 novembre 2024
SALA UMBERTO
Scrive Michela Murgia: “I tentativi di ammutolimento di una donna verificatisi sui media italiani negli ultimi anni sono numerosi … la pratica dello “Stai zitta” non è solo maleducata, ma soprattutto sessista perché unilaterale … Che cosa c’è dietro questa frase? … Per quale motivo tutti coloro che la ascoltano pensano si tratti di una reazione normale nella dialettica con persone di sesso femminile?”
Antonella Questa, Valentina Melis e Letizia Bravi hanno sempre avuto qualche difficoltà a stare zitte e lo dimostrano in questi anni i loro tanti spettacoli, video e libri, che affrontano, con ironia e intelligenza, tematiche sociali e anche femministe. Inevitabile quindi si incontrassero un giorno per dare vita a uno spettacolo comico e dissacrante su quanto la discriminazione di genere passi spesso proprio dal linguaggio.
Le “frasi che non vogliamo più sentirci dire!” contenute nel libro Stai Zitta di Michela Murgia, offrono l’occasione di raccontare la società contemporanea attraverso una carrellata di personaggi e di situazioni surreali. Dal mansplaining all’uso indiscriminato del nome proprio per le donne, passando per la celebrazione della figura “mamma e moglie di”, Questa, Melis e Bravi, guidate dalla sapiente regia di Marta Dalla Via, sapranno coinvolgervi nella lotta contro gli stereotipi di genere, annullando già di fatto, con questo spettacolo, quello secondo cui “le donne sono le peggiori nemiche delle donne”!
NOTE
“STAI ZITTA e altre nove frasi che non vogliamo sentire più” è uno strumento che evidenzia il legame mortificante che esiste tra le ingiustizie che viviamo e le parole che sentiamo. Murgia ha come obiettivo che tra dieci anni una ragazza, leggendolo, lo trovi antiquato; noi vorremmo contribuire ad accorciare questo tempo, attraverso il linguaggio teatrale.
Questo per noi non è solo uno spettacolo, è l’occasione di lavorare in un modo nuovo e su un tema dichiaratamente femminista. Bell hooks – scrittrice, attivista e femminista statunitense – spiega bene che, se non impariamo a usare le parole giuste, in particolare quelle che definiscono il sistema discriminatorio nel quale viviamo, nulla potrà cambiare davvero. Questo spettacolo è femminista e parlerà di patriarcato. Inoltre, sarò attrice, autrice e co-produttrice. Sono diverse responsabilità, lo so, ma non sono sola, ci sono delle sorelle con me. E questo significa tantissimo!
Antonella Questa
Comunicato Stampa