In un pomeriggio molto soleggiato e caldo, da dietro la mia scrivania dove nascono tutti i miei articoli, soprattutto quelli del giornale online che dirigo: “Occhio All’Artista Magazine” con un bel caffè a farmi compagnia ed in sottofondo la musica classica napoletana, inizio un’intervista molto bella ad una nota e affermata attrice di teatro, cinema e televisione:
Marina Lorenzi.
Iniziamo il viaggio nella carriera artistica e nei ricordi più belli e importanti di Marina Lorenzi.
Buon Pomeriggio Marina.
Come e quando inizia la sua carriera artistica?
Buon Pomeriggio Giuseppe.
Il tutto inizia con la scuola biennale di teatro INDA: “ istituto nazionale del dramma antico” a Siracusa, nella quale, ho avuto la possibilità, nei 2 anni, di partecipare come coro alle rappresentazioni delle Tragedie Greche.
Dopo aver frequentato e fatto questa esperienza, ci si allena e si matura a considerare il gruppo come fonte di forza.
Successivamente, vinsi il provino al Teatro Sistina nello spettacolo: “i 7 Re di Roma”, con Gigi Proietti, testo di Luigi Magni e regia di Pietro Garinei.
È stata un’esperienza fantastica e formativa. Soprattutto con il grande Proietti che incoraggiava e correggeva con leggera serietà.
Quando si accorge che questa passione, per lei, diventa un lavoro?
Dopo quella esperienza mi convinsi che quella era la mia strada.
La passione c’è stata da sempre.
Era un luogo in cui mi sentivo a mio agio e senza paura di esprimermi.
Quello che posso definire il luogo quindi ideale.
Quali sono state le esperienze fondamentali della sua carriera e che le sono rimaste nel cuore?
Tante, ma sicuramente: il debutto de “I 7 Re di Roma,”
“Ifigenia in Aulide” con Ugo Pagliai e Paola Gassman (era la prima da protagonista con Ugo e Paola che mi hanno accolta come una figlia con affetto).
“Questa sera si recita a Soggetto di Pirandello” (perché e’ stato lo spettacolo in cui io e Riccardo ci siamo messi insieme).
“L’addio Del Mattatore” con Vittorio Gassman ( il suo ultimo spettacolo).
“IL Fu’ Mattia Pascal” di Pirandello con la regia di Tato Russo ( durato 5 anni ).
Lei è la moglie di un attore molto amato dal pubblico Riccardo Polizzy Carbonelli.
Com’è vivere al fianco di una persona che fa lo stesso mestiere e come dicevamo, è un volto noto.
Ci siamo conosciuti nel 96 lavorando per il Teatro Ghione e in quel teatro abbiamo lavorato tanto insieme, ma, solo come colleghi.
Quando ci siamo poi fidanzati, dopo pochi mesi, vinse il provino di “Un Posto Al Sole“.
Fare lo stesso mestiere alcune volte aiuta per comprendersi nel processo creativo.
Riccardo è anche il collega che conosco meglio avendo lavorato tanto insieme e questo non fa che aumentare la sintonia e la collaborazione.
Un ruolo che le piacerebbe interpretare?
Cassandra di Christia Wolf.
Tante volte suo marito è stato anche compagno di scena.
Bolle qualcosa in pentola?
Io e mio marito riprenderemo questo inverno
“Un letto per due “ diretto da Tato Russo .
Una commmedia che ripercorre 35 anni di matrimonio con gioie, gelosie e contrasti ( come tutti i matrimoni ), ma, l’amore li terrà uniti fino alla fine.
Una bella impresa visto che è la prima volta che recitiamo da soli.
Un consiglio che sente di dare ai giovani che si accingono ad intraprendere questo lavoro?
Trovare dentro in sé la motivazione profonda.
Ci saranno momenti belli, brutti, pieni e vuoti. È dura avere la costanza di mantenere viva la scintilla. Si riuscirà solo se la scintilla sarà profonda ed il fuoco continuerà a brillare.
Un suo personale saluto ai lettori di Occhio All’artista Magazine…
Ai lettori di Occhio All’Artista faccio un grande applauso.
Di questi tempi, interessarsi di Arte e Cultura è un valore fondamentale per la civiltà di un popolo.
Giuseppe Nappa