Lello Marangio, brillante autore comico, si racconta ai lettori di Occhio All’Artista Magazine, anche in occasione del libro “Nel suo piccolo anche Marangio s’incazza” con la prefazione del comico Peppe Iodice.
Come inizia Lello Marangio artisticamente?
Da piccolo ho sempre avuto la passione per la comicità. Andavo per biblioteche leggendo solo libri di umoristi, come: Mark Twain, Woody Allen, Andrè Breton e poi gli italiani: Achille Campanile, Luca Goldoni, Paolo Villaggio e tanti altri… Inizialmente ho scritto per qualche giornale locale sempre in maniera comica e successivamente negli anni ’90 ho incontrato i Teandria. Con loro ho iniziato a scrivere testi per il teatro e per la televisione. Abbiamo inventato le “Avventure di Sasamen”, il supereroe napoletano che poi ci hanno copiato e, tantissimi altri personaggi.
Lei è un autore comico… Ha mai scritto qualcosa di drammatico?
Si, ho scritto anche per il teatro sperimentale qualche commedia ed un libro “ARITMIE TEORICHE”, che raccoglie quattro miei testi molto d’avanguardia. Ma la mia vera strada era ed è la comicità, l’umorismo e su quella vado avanti ormai da quasi 30 anni.
È uscito il suo libro “Nel suo piccolo anche Marangio s’incazza”. Perché questo titolo? E qual è il tema principale?
Il titolo del libro prodotto dall’ AIAS (Associazione Italiana Assistenza Spastici di Casoria) è un chiaro riferimento al libro di Gino & Michele, autori storici di Zelig che, raccolsero in un libro il meglio delle battute di tutti i comici di questo programma, dal titolo appunto “Nel loro piccolo anche le formiche s’incazzano”. All’ interno di questo mio scritto parlo della disabilità in maniera comica, oltre ad una serie di racconti( alcuni anche autobiografici) e il meglio delle mie battute (sono 300) che pubblico anche su Facebook nel mio “MINIMAL BLOG”, blog che chiunque può leggere digitando il mio nome e chiedendomi l’amicizia. E’ un progetto sociale, dove il ricavato sarà destinato ad attività inerenti alla disabilità infantile. Per prenotarlo basta andare su www.aiascasoria.it o telefonare al numero 0817586774.
Lei ha scritto tanto di cabaret e continua a farlo in coppia con Peppe Iodice. Il suo rapporto lavorativo e personale con Iodice?
Ottimo. Scrivo per Peppe Iodice ormai da 12 anni e per lui e con lui ho scritto di tutto, dal teatro alla televisione nazionale e locale con enorme soddisfazione e successo!!! Da anni la nostra copertina comica nelle trasmissioni sportive, e in particolare quella scritta ogni lunedì per “IL BELLO DEL CALCIO” su Canale 21, riscuote un forte successo e tante visualizzazioni on line. Dal punto di vista umano io e Peppe siamo praticamente fratelli, io sono il fratello maggiore!
Quale messaggio vuole lasciare nella commedia “TFR, Trattamento di fine rapporto” scritto in coppia con Lucio Pierri?
Innanzitutto con le nostre commedie io e Lucio vogliamo far ridere, tanto, quanto più riusciamo a far ridere meglio è!!! Con “TFR” abbiamo cercato, oltre alla solita comicità, di lanciare un messaggio sociale contro la corruzione politica, le ingiustizie nel mondo del lavoro che vengono ordite sulla pelle degli operai. Abbiamo riscontrato tanto successo, devo quindi dedurre che sono stati centrati tutti e due gli obiettivi!!! Nella commedia, a mio avviso, si ride tantissimo ma si riflette anche parecchio…Dopo il successo avuto all’ Augusteo la riprenderemo ad ottobre, nel frattempo faremo le ultime due date al Teatro “SUMMARTE” di Somma Vesuviana il 25 e 26 maggio. Un consiglio? NON PERDETELA!!!
Un sogno nel cassetto?
I sogni tenuti nel cassetto sono pericolosi perché se non li rivitalizzi ogni tanto, rischiano di rimanere tali. Bisogna aprirlo questo cassetto!… E fare in modo che qualche sogno possa diventare realtà!!! Io qualcuno l’ho esaudito, come portare una mia commedia in scena al Teatro Augusteo.
Un suo saluto personale ai lettori di Occhio All’Artista Magazine…
Bisogna sempre puntare gli “occhi sull’ artista”! Questo magazine quindi è fondamentale ed io saluto e ringrazio i suoi lettori, ai quali auguro ogni bene come loro, sono sicuro, augurano anche a me perché ne ho bisogno. Un abbraccio a tutti.
Giuseppe Nappa