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Amanapoli di Gianfranco Caliendo e Flora Contento. Un disco, un tour, un programma TV, per celebrare il passato, il presente ed il futuro della musica partenopea d’autore.

Nel 2016, Gianfranco Caliendo dà il via ad un vero e proprio progetto “trasversale” di reinterpretazione e divulgazione della musica napoletana d’autore e di qualità, un’iniziativa ambiziosa che assume il nome di Amanapoli.

Gianfranco è stato frontman, anima musicale, voce solista, chitarrista e autore de Il Giardino dei Semplici dal 1974 al 2012, per poi intraprendere un percorso artistico solista intelligente e intenso.

Amanapoli (il progetto) si esprime in prima battuta come un intero album realizzato da Caliendo e la poetessa/cantante Flora Contento: una potente e suggestiva “antologia” della Napoli che è, che fu e che può essere. Un disco di 20 brani in vernacolo, dove i due artisti interpretano melodie partenopee passate e presenti, così come le loro canzoni inedite. Buon sangue non mente, visto che Gianfranco è anche nipote del leggendario e compianto maestro di chitarra Eduardo Caliendo, controparte musicale di Roberto Murolo.

La scelta delle canzoni, tutte rigorosamente in dialetto, spazia tra classici immortali e canzoni di autori contemporanei, accomunate da un alto contenuto emotivo.

Si riascoltano quattro fiori all’occhiello della carriera di Gianfranco Caliendo: Pulicenella va, tratta dall’album B/N (1979) e scritta con Gianni Averardi; Eduardo, dedicata al grande commediografo; I’ quanno vego a tte, il primo inedito in dialetto scritto da solista e Penziere, ricantato con Flora. Concludono la track-list, le canzoni inedite del binomio d’autore Caliendo/Contento, tra cui ricordiamo: ‘E mamme ‘e ‘na vota, cantata da Flora, e Sperammo ca’ nun chiove, emozionante, autobiografica e interpretata da Gianfranco.

Il primo singolo tratto dall’album è Vafancù, brano ironico e abrasivo. Qui, Caliendo ha messo a frutto l’ispirazione dei suo maestri originali, i produttori e autori Totò Savio e Giancarlo Bigazzi (due membri degli indimenticabili Squallor), mescolandola ad una vena beffarda di blues tutto “partenopeo”.Vafancù vuole essere una risposta ai detrattori e ai nemici, ma anche una simpatica e ammaliante dichiarazione “in note” di approccio alla vita. Il testo è di Flora Contento.

Gianfranco Caliendo: “La cosa più incredibile è che questa canzone fa infiammare tante… code di paglia! Il potere della musica…”.

Vafancù era già apparsa in anteprima nella compilation Quarantena (2CD), pubblicata nel 2015 da Gianfranco in congiunzione con Radio Amore, per celebrare i 40 anni di carriera ufficiale di entrambi.

Nel videoclip di Vafancù, girato da Pasquale Mestizia e Vincenzo Gatto, ritroviamo anche la prima formazione della Miele Band, che nel 2020 è dunque giunta al suo schieramento definitivo: Caliendo (voce solista, lead guitar); Peppe Mazzillo (tastiere e programming); Dami Tedesco (voce, seconda chitarra); Piero Pisano (voce, basso); Vito Capone (voce, batteria).

Amanapoli ha poi sfornato un secondo singolo, la toccante e intensa Cia’ guagliò, tributo a Pino Daniele, featuring il sax di Salvatore Pettirossi e la voce di Flora Contento.

L’album è stato presentato il 12 dicembre 2016 alla Casina Pompeiana, sede dell’Archivio Storico RAI della Canzone Napoletana, e nel giro di pochi mesi è divenuto un bestseller tra i lavori discografici indipendenti del suo genere.

La nuova direzione artistica di Gianfranco si era già palesata agli inizi del 2016, con un tour acustico di successo: Napoli Classic in Tour.

Nel 2017, in accordo con il disco, il tour ha assunto la nuova denominazione Amanapoli, ha inglobato i talenti di altri artisti napoletani e si è, quindi, protratto fino al 2020. Oltre al duo artistico Caliendo/Contento, i concerti hanno visto avvicendarsi sul palco: (in ordine alfabetico) Alessia Moio; Antonello Rondi; Antonio Siano; Bruno Cuomo; Carmine De Domenico; Consiglia Ricciardi; Christian Brucale; Flavio Fierro; Franco Malapena; Francesca Marini; Francesco Cocco; Genny Avolio; Leo D’angelo; Massimo Masiello; i Panama. Memorabile il concerto al castello del Maschio Angioino di Napoli, il 28 agosto 2019, la cui madrina è stata Mirna Doris.

L’ultimo concerto, in ordine temporale, è stato il 24 agosto 2020, nel cortile del Chiostro di San Domenico Maggiore.

Non paga, nel 2018, Gianfranco e Flora hanno dato vita ad un programma televisivo di 5 puntate contrassegnato dall’egida “Amanapoli”. In questo innovativo format, diretto da Genny Morra e trasmesso su Planet TV (canale 612 del digitale terrestre) dal 27 novembre, i due artisti hanno raccontato le storie di autori e cantanti famosi della canzone classica partenopea. A coadiuvarli in collegamento video, Antonio Romano, patron della famosa Radio Amore, e il giovane interprete Francesco Cocco. 

Il progetto è terminato nel 2019, ma ha riscosso enormi consensi e sarà sicuramente ripreso in futuro.

Gianfranco Caliendo. Frontman, voce principale, chitarrista e autore de Il Giardino dei Semplici dal 1974 al 2012. Alcuni risultati conseguiti con il Giardino: 38 anni di carriera; 4 milioni di copie vendute; oltre 2000 concerti; 14 albums pubblicati; 1 Festival di Sanremo e 3 Festivalbar; dozzine di partecipazioni a trasmissioni televisive Rai e Mediaset.

Nel 2001, Gianfranco firma il successo sanremese Turuturu, che arriverà a vendere nel mondo 1.200.000 copie. Molte sono le firme illustri con cui il musicista ha collaborato: Totò Savio; Claudio Cavallaro; Paolo Limiti; Luigi Albertelli e tanti altri…

Nel 2021, l’artista è impegnato in due avventure: l’autobiografia Memorie di un Capellone – Luci ed ombre di un successo anni 70 (IacobelliEditore; prefazione di Giorgio Verdelli) e il terzo album del suo nuovo corso artistico, stavolta in compagnia della Miele Band. Il 6 settembre è stato lanciato il singolo Le Canzoni del Giardino, riuscito ibrido di pop italiano e prog anni settanta.

 Foto di Simona De Luca

La Redazione

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